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Benvenuti nel blog del LABORATORIO ITINERANTE della DECRESCITA di ROMA

mercoledì 15 maggio 2013

SOPRAVVIVERE ALLO SVILUPPO – scheda Decrescita



 
  SOPRAVVIVERE ALLO SVILUPPO – scheda Decrescita

Tu vedi cose che esistono e ti chiedi: perché. Io sogno cose mai esistite e mi chiedo: perché no?
G.B.Show
Il circolo virtuoso delle società della decrescita
Latouche promuove allora non un programma politico ma un modello concreto … un sogno possibile? Più semplicemente un circolo virtuoso dove le tappe si legano l’una all’altra: le otto R.
Ø  Rivalutare                                                    
Ø  Ricontestualizzare
Ø  Ristrutturare
Ø  Rilocalizzare
Ø  Ridistribuire
Ø  Ridurre
Ø  Riutilizzare
Ø  Riciclare
Non è possibile raggiungere tutti gli obiettivi immediatamente, anche perché mettere in pratica questo circuito, comporta necessariamente una modifica dei nostri valori, su cui il mondo fino ad ora ha sempre funzionato. Abbiamo nella nostra testa un martello economico e se in testa hai un martello, la cosa più spontanea che ti viene in mente sono solo i chiodi! I chiodi in questo contesto sono i verbi produrre, lavorare, sfruttare sempre di più la natura, la tecnologia e la modernità.
Per cambiare i valori e l’immaginario, non bisogna essere un guerriero, ma un buon giardiniere armato della pazienza, della lentezza, del valore della reciprocità, dell’altruismo, certamente non dell’odio.
Attualmente i media che tipo di valori propongono? Non quelli della società della decrescita, non può aversi un risultato immediato il procedimento ed il processo sarà lungo, ma sarà “per amore” o non sarà.

La decrescita non è un modello e nemmeno un paradigma. Non è un termine simmetrico ma con il segno rovesciato a quello della decrescita (…) la decrescita non è una alternativa ma una matrice di alternative. (Serge Latouche)

La decrescita è un processo culturale di disapprendimento, che contempla una perdita ma che se affrontato consapevolmente per tempo permette anche una maturazione sociale ed ecologica. (Marco DERIU)

La disassuefazione  dallo sviluppo sarà dolorosa. Lo sarà per la generazione di passaggio e soprattutto per i più intossicati tra i suoi membri. Possa il ricordo di tali sofferenze preservare dai nostri errori le generazioni future. (Ivan ILLICH 1993) 

Conservazione, dismissione,  innovazione …. Società dove diverse forme di produzione, autoproduzione, riciclo,  rigenerazione,  scambio,  condivisione e   dono vivranno intrecciate l’una con l’altra e occorrerà abbastanza flessibilità nella nostra mente per sapere tenere insieme creativamente tutto questo,  per dargli una forma conviviale di buon vivere. (Marco DERIU)

La scheda è a cura di Daniela Degan preparata per il laboratorio:

 IL RESPIRO PROFONDO DI UNA NUOVA ERA: LA DECRESCITA’ CHE VERRA’”
Daniela Degan - Alberto Castagnola  -  Ilaria Mascaro
Realizzato  PER IL CONVEGNO “CULTURE INDIGENE DI PACE” – TORINO 2012



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